Editoriale dicembre

Scritto il 01/12/2025
da Il Richiamo


LA PORTA DELLA SALVEZZA, CHE E’ GESU’ CRISTO MAI SI CHIUDE AI PELLEGRINI DI SPERANZA

 

 Il mese di dicembre, da poco iniziato, segna la fine dell’Anno Santo, anno di grazia e di misericordia.

L’Anno Santo, attraverso la preghiera, la riconciliazione con Dio e con il prossimo e gesti concreti di carità, ci ha invitati a rinnovare il nostro cammino di fede, a rafforzarlo e soprattutto ci ha chiesto di tornare all’essenziale, di aprire il cuore alla speranza, di lasciarci trasformare dall’amore di Dio.

A questo punto, allora, è bene che ciascuno si interroghi: che cosa ha rappresentato l’Anno Santo per la mia esistenza? Che cosa ha portato di nuovo nella mia vita quotidiana? E’ stato per me l’occasione di mettere Dio al centro della mia attenzione? Ho saputo cogliere l’occasione preziosa dell’indulgenza plenaria per toccare con mano la grandezza della misericordia di Dio, per ricominciare il cammino di fede con più leggerezza e con volontà più decisa di seguire la strada di Gesù?

Se non abbiamo ancora trovato il momento giusto per dare ascolto all’invito di Dio, le prossime festività natalizie possono diventare il momento propizio. Intanto, fino al 28 dicembre è ancora possibile acquistare l’indulgenza giubilare in Diocesi, recandosi in una delle chiese predisposte dall’Arcivescovo.

Inoltre, fino al 6 gennaio 2026, lo si può fare recandosi a Roma, nella basilica di San Pietro in Vaticano.

Papa Francesco, nella Bolla di indizione del Giubileo elencava una serie di sofferenze umane che sarebbero potute diventare segni di speranza e tra le altre cose ricordava: la guerra, il calo preoccupante di natalità, e le condizioni dei detenuti, degli ammalati, dei migranti, degli esuli, dei profughi, dei rifugiati, dei poveri.

Purtroppo bisogna riconoscere che al termine dell’Anno Santo queste sofferenze non sono state per niente sgravate dalle spalle di tanti fratelli e sorelle che portano il peso di ingiustizie e violenze.

Occorre pregare e operare il bene perché l’amore di Dio possa dimostrarsi più forte di tutti i mali provocati dall’uomo e riportare nei cuori la speranza. Il Natale del Salvatore è memoria di un amore infinito che ci è stato donato ed è sempre e per tutti fonte di grazia e di speranza, una porta che rimane sempre spalancata per poter giungere al cuore di Dio.